Acqua in bottiglia e i rifiuti generati…

I risultati degli studi condotti e un paio di piccole accortezze.

“L’acqua in bottiglia di plastica fa male??” quante volte ci siamo posti questa domanda..

Purtroppo bere acquistare acqua in bottiglia di plastica è ormai abitudine comune nel nostro “Bel Paese” e in tutto mondo; è, infatti, considerato il prodotto di più largo consumo in assoluto.

Negli ultimi anni però, sono stati sollevati non pochi dubbi sui possibili danni all’organismo, causati dal consumo di bevande confezionate in plastica.

Come confermano gli studi condotti da WWF, la plastica è in questo momento, il materiale più utilizzato nel mondo, anche se risulta essere altamente inquinante.

 I numeri della plastica nel mondo

Il consumo attualmente rilevato è di 67 milioni di bottiglie in plastica al giorno e questo comporta significativi problemi di smaltimento, nonostante il riciclaggio che è solo del 10% .

Si è rilevato che l’80% dell’inquinamento dei nostri mari è dato proprio dalla plastica, problema che oltre a riguardare l’inquinamento, ci tocca in prima persona: tutto ciò che ingeriamo, dal pesce ai comuni ortaggi, tutto ormai è contaminato da micro particelle di plastica.

Acqua conservata in plastica.. non è soltanto un problema d’inquinamento.

Mettiamo da parte per un attimo il problema inquinamento e concentriamoci sull’acqua in bottiglia di plastica; con ragionevole certezza possiamo affermare che questa tipologia di consumo non è assolutamente sinonimo di qualità e benessere.

Se diamo uno sguardo alle etichette delle marche di acqua in bottiglia di plastica più vendute, possiamo notare quantità di residuo fisso, calcio e fluoro maggiori delle comuni acque di rubinetto, ma con l’aggravante delle microplastiche.

In parole povere, l’acqua del rubinetto è tecnicamente migliore dell’acqua in bottiglia di plastica venduta nei supermercati che per giunta potrebbe contenere residui di plastica se non è stata correttamente conservata.

Infatti, quasi la totalità delle bottiglie sono fatte in PET, materiale che se non conservato lontano da fonti di luce e di calore, rilascia all’interno dell’acqua, microplastiche trasparente dello spessore di capelli.

Considerando che una persona beve dal litro e mezzo ai due litri d’acqua al giorno, noi ingeriamo circa 50.000 particelle di microplastica all’anno..

In particolare le particelle che sono state riscontrante all’interno dell’acqua in bottiglia di plastica sono: aldeidi, monomeri, chetoni e altre sostanze tossiche, che se anche in minima percentuale, assunte sistematicamente possono nuocere gravemente l’organismo, soprattutto di anziani e bambini.

Ovviamente non tutte le acque in bottiglia contengono microplastiche, tutto dipende dal modo in cui queste bottiglie sono conservate e trasportate.

Nessuno di noi è in grado di sapere con certezza se le bottiglie di acqua che acquistiamo regolarmente siano state conservate correttamente o se invece siano state sottoposte a fonti di calore. Per quanto tempo il supermercato, la grande catena di distribuzione, dove facciamo la spesa quotidianamente lascia i bancali contenenti le confezioni di bottiglie d’acqua esposte al sole prima di spostarle nel magazzino? Non lo sappiamo con assoluta certezza.

Bottiglie di plastica riutilizzate e WC, cos’hanno in comune?

Inoltre un altro problema delle bottiglie di plastica è che spesso sono riutilizzate con eccessiva frequenza.

Quest’abitudine facilita la proliferazione di batteri e spore che possono svilupparsi anche se tenute a temperatura ambiente per qualche giorno dopo essere state aperte.

Uno studio dal titolo “ Nelle bottiglie di plastica riutilizzate più batteri del wc”, pubblicato da una famosa rivista, conferma che il numero di batteri individuato nelle bottiglie di plastica riutilizzate per alcuni giorni era così alto da essere considerato ben oltre la quantità consentita.

Acqua del rubinetto – Come rendere migliore una tipologia di acqua considerata già BUONA?

 

Per completezza è anche opportuno affermare che particelle di microplastiche (in quantità minori) sono state rilevate in alcune acque di rubinetto.

Ecco perché una buona soluzione per ambiente e salute è quella di montare un comodissimo sistema ad osmosi al rubinetto di casa.

Questa pratica soluzione sta prendendo sempre più piede perché permette di regolare il residuo fisso secondo le necessità eliminando tutti gli elementi tossici.

Sistema a osmosi inversa: abbracciamo uno stile di vita salutare e diciamo addio alla fatica generata dal trasporto delle bottiglie di plastica.

Grazie a un sistema a osmosi sia ha la certezza assoluta di avere sempre a disposizione un’acqua pura e salutare. Questo è un dispositivo che può essere installato in tutte le cucine e consente di dire finalmente addio alla fatica di trasportare pesanti bottiglie di acqua dal supermercato fino a casa.

Per finire delle piccole accortezze che ci consentono di ridurre i rischi:
  • Fai analizzare l’acqua del tuo rubinetto che spesso è anche più buona dell’acqua in bottiglia.
  • Se hai necessità di acquistare acqua in bottiglia, scegli sempre confezioni in vetro (meglio se scuro).
  • Monta un sistema a osmosi al rubinetto di casa… siamo certi che dopo averlo provato, non tornerai indietro.
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